Dare ciò che si è ricevuto ... La lettera di una giovane animatrice ai suoi ragazzi!
Cari ragazzi, da alcuni mesi abbiamo imparato a caro prezzo a rivalutare la bellezza della nostra vecchia routine, a riconoscere la bellezza di un abbraccio, di una chiacchierata con un amico, di un incrocio di sguardi. Abbiamo iniziato a comprendere meglio il valore della nostra libertà, l’importanza della nostra salute e il bisogno che ognuno di noi ha dell’altro. Vivere in comunione con l’altro ci consente di godere a pieno del dono della vita. Soltanto quando ci sentiamo amati e quando amiamo, ci sentiamo vivi. Soltanto quando usciamo dalla nostra zona di comfort e tendiamo la mano verso l’altro, percepiamo che la nostra vita inizia ad avere un senso. Mi risuonano in testa queste parole “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matt. 25, 40). “ L’avete fatto a me ”: Madre Teresa di Calcutta lo chiamava il Vangelo delle cinque dita, il Vangelo della mano protesa verso il povero, della mano attenta e disp