Lettera agli Educatori - Accompagnatori e Accompagnati


Sarti santi di STOFFA santa

Carissimi Educatori
in questa giornata cara a tutti noi, dedicata a San Domenico Savio, non potevo non raggiungervi. Il desiderio di scrivervi, proprio oggi, nasce non solo dalla profonda stima che nutro per ciascuno di voi, ma anche dal voler condividere con voi qualche pensiero sulla nostra figura di “Sarti”! Vi è mai capitato di ringraziare il Signore per quelle stoffe pregiate, raffinate, uniche, che sono le vite dei nostri ragazzi e che spesso passano tra le nostre mani? Vi siete mai soffermati a gustarne il profumo, a chiedervi la provenienza, a domandarvi “perché proprio tra le mie mani”? Ecco, il Signore ci fa continuamente dono di vite profumate, delicate, preziose, uniche, irripetibili, originali e ci chiede di averne cura, di trattarle con delicatezza, si sentirne il “dolce peso” della responsabilità, di ricucire i pezzi laddove qualche stoffa sembra sgualcita ed ha bisogno di essere rattoppata … o semplicemente ottimizzata per quello che è!
                Sii sempre grato al Signore … in cortile, tra le stanze, ai campi scuola, alle riunioni, durante una catechesi, un allenamento o tra una chiacchierata e una passeggiata, non guardare solo con gli occhi, ma usa il cuore! Questa è la grande capacità di un “Sarto” … guardare oltre, saper vedere col cuore che tipo di vestito può venir fuori da quella stoffa! Hai questo dono meraviglioso, quello di custodire, senza mai però alterarne l’unicità, quella stoffa! Tu sarai sarto, allora, solo quando guarderai non ciò che la stoffa è adesso, ma tutto ciò che potrebbe essere, divenire! La “Buona Stoffa” è la vita di ogni singolo ragazzo! Qualcuna ti sembrerà impolverata, rattoppata, magari con una tinteggiatura o tessuto che non ti aggrada, eppure anche gli stracci servono! Anche le “pezze vecchie” hanno la loro utilità. Il cuore salesiano ti dirà che dovrai guardare oltre, al di là dei tupi gusti, ma al di più, al non ancora, al “punto accessibile al bene”. Ma ti prego, non creare “abiti-fotocopie”. Sii sempre originale nello stile, così come originale è la stoffa che ti viene affidata: Made in God!
                Taglia e cuci! Ma non con la lingua o con i sentimenti! Anche qui, usa il cuore! Tutti abbiamo bisogno di essere “modellati”! Solo la relazione con l’altro modella, consiglia, plasma, apre il cuore, immagina, disegna, crea, taglia ma solo per ottimizzare e non per buttare via qualche pezzo! I tagli fanno male ma se fatte da “mani esperte” allora possono solo creare abiti meravigliosi! Devi solo credere più in te stesso, nelle potenzialità che il Signore ti da, nella tua capacità di saper essere empatico. Il Sarto, prima di tutto deve essere uno che il suo mestiere lo conosce bene, non uno che improvvisa, che sa consigliare, informarsi, confrontarsi, fare “corsi di aggiornamento” ma soprattutto uno che non lavora mai solo, ma dentro una Sartoria, ha altri al suo fianco! Evita l’illusione di sentirti l’unico sarto, ne rimarresti deluso, ne usciresti sconfitto, rischieresti il “licenziamento” ma ancora di più perderesti credibilità!
                Tu sei sarto! Spesso i ragazzi hanno espresso verso di te stima, fiducia, competenza … ma ricordati che anche il miglior sarto ha bisogno di un maestro! Non sentirti mai arrivato ma confrontati con chi è anche maestro della sartoria, con chi ha vissuto prima di te (e vive ancora) il processo di formazione nella sartoria! Se non hai un Maestro dello Spirito … stai solo cercando di fare da sarto ma sei semplicemente un commerciante, uno che si improvvisa sarto ma che è solo abituato a contare le stoffe, a dargli un prezzo e un giudizio e non a chiamarle per nome, per tipo, per qualità! Che non ti capiti di essere mercante di stoffe!
                Concludo ringraziandovi per quanto ciascuno di voi fa nella nostra “Sartoria” tra cortili, stanze, allenamenti, percorsi catechistici e formativi ma anche ricordandoti la bellezza di quanto sia importante, non solo riconoscersi sarti e sentirne la responsabilità, ma anche e soprattutto riscoprirsi stoffa! Anche tu sei stato (e sei ancora) stoffa, stoffa buona e pregiata, stoffa che profuma di eternità, di meraviglia, di unicità! Che san Domenico Savio ci aiuti a riscoprirci Sarti e Stoffa insieme! Come lui si rese stoffa nelle mani dell’abile sarto che fu don Bosco, lo stesso don Bosco veniva piano piano plasmato da Domenico che diventava sempre più un esempio anche per don Bosco… nella relazione educativa è vero che bisogna mantenere diversificati i “ruoli” ma è anche vero che più entri nella dinamica educativa e più l’educando ti forma e ti trasforma, ti migliora, ti stupisce! Così come dicevo nell’omelia di oggi, per chi ha avuto modo di seguirla, “Meravigliati perché sei meraviglia e il Signore farà di te meraviglie! Questa frase vale anche per te educatore sarto-santo! Sii anche tu stoffa che profuma di santità, di novità, di unicità … ma nella sartoria e mai da solo! Non sei stato creato per rimanere su scaffali o dentro armadi ma per essere, insieme ad altri, ciò che rende preziosa la sartoria! Che tu sia sarto o che tu sia stoffa, preoccupati solo di non scadere nella qualità, di non perdere la tua originalità! Sei sempre Made in God! Questo dà valore alla tua stoffa!
                Mi auguro che quella frase che Domenico Savio disse proprio prima di morire (“Oh che bella cosa io vedo mai”) mentre gustava già la gioia del Paradiso, noi possiamo dirla di ogni ragazzo che passa nei nostri cortili, nei nostri gruppi, nelle nostre attività, nelle nostre proposte formative, nelle nostre vite ma sia anche la frase che ognuno possa ripetere quando vede ciascun collaboratore, ciascun educatore! Non siamo solo Sarti ma siamo Sartoria … nel 2020 la chiameremmo “Comunità Educativa Oratoriana” … dove non esistono pagamenti per straordinari, permessi speciali, malattie o ferie e dove tutto ciò che si fa, anche quando pensiamo sia tutto in “perdita”, è solo a maggior gloria del nostro Maestro, colui che ha creato e continua a plasmare la nostra Stoffa! Chi mi ripagherà da tutto ciò??? Sms e confidenze come queste “mi hai guidato dal primo giorno, mi hai fatto strada, indicato la via, cucito le mie ferite”! Sono sicuro che ognuno di voi, spesso, riceve apprezzamenti come questi, da ragazzi, genitori, conoscenti, amici! Non esiste ricompensa migliore della gratitudine. Impariamo da Cristo ad essere Sarti, Santi e al Servizio. Direbbe don Bosco le 6 Esse: Sei Santo Se Sarai Santo Subito – quindi Sei Sarto, Se Sarai Sarto Subito!
                Il Signore vi benedica, la Vergine Ausiliatrice vi accompagni e l’intercessione di Domenico Savio e di don Bosco vi rinnovi nel cuore il desiderio di continuare a servire i ragazzi! Vi voglio bene!

Gela, 6 maggio 2020

Don Alfredo Michele Calderoni SdB

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