Amicizia ... tra le cose che vivi
L'amicizia ... "tra le cose che vivi"
Un Amico
Cos’è per te un amico,
Perché tu debba cercarlo
Per ammazzare il tempo?
Cercalo sempre per vivere il tempo.
Deve colmare infatti le tue necessità,
non il tuo vuoto.
E nella dolcezza dell’amicizia
Ci siano risate,
E condivisione di momenti gioiosi.
Poiché nella rugiada
delle piccole cose
Il cuore trova il suo mattino
E si rinfresca
Kalhil
Gibran
Gibran, dedica questi versi
all'amicizia celebrandone il suo valore. L' amico è una persona speciale, un
dono prezioso con il quale condividiamo momenti importanti della nostra vita. L'
amico non si sceglie perché veste alla moda, perché è il leader del gruppo
oppure perché la sua amicizia può portarci beneficio. L'amicizia per essere
duratura deve basarsi sulla fiducia e sul rispetto. L' autore, in questa
poesia, ne sottolinea la sua importanza, specificando che l'amico non va
cercato per ammazzare il tempo o per riempire un vuoto ma per vivere il tempo;
nel senso di dedicargli il nostro tempo, confidandogli i nostri segreti,
perplessità ma anche per gioire dei nostri successi. Nel finale della poesia,
Gibran, mette in risalto il valore delle piccole cose, i piccoli gesti, grazie
alle quali "il cuore trova il suo
mattino e si rinfresca". Anche in questo tempo di pandemia, stiamo
riscoprendo il valore delle piccole cose e dei piccoli gesti. L’assenza di
abbracci, strette di mano, baci ci sta facendo capire quanto, anche questi
gesti che possono sembrare esteriori, risultano fondamentali e fondanti per un
qualsiasi rapporto. Abbiamo proprio bisogno di godere dei piccoli gesti e allo
stesso tempo sentiamo il dovere, la necessità di esternare e condividere piccoli
gesti con chi, in questo tempo ci è stato vicino, ci ha mostrato la sua
prossimità e amicizia.
Anche nell’esperienza di don Bosco
le amicizie sono state fondamentali per la sua crescita: ai Becchi, in
Seminario a Chieri, a Torino, in Oratorio, tra il clero, i religiosi e tra i
suoi primi collaboratori. Tutto diventava la base per creare, non solo legami
sinceri e profondi ma, la “familiarità” che poi si respirava in Oratorio e ogni
ragazzo e/o adulto ne rimaneva pervaso tanto da voler rimanere in Oratorio e
seppur, per motivi diversi, era costretto a lasciare quel posto, i ricordi di
quell’ambiente risultano essere sempre qualcosa di “familiare” in cui regnava
pace, armonia, serenità e relazioni sincere, limpide, spirituali! Basti pensare
che ogni ragazzo che entrava in Oratorio aveva un “angelo custode” cioè un coetaneo o un adulto che, senza farsi
accorgere, si prendeva cura del nuovo amico dell’Oratorio! Insomma, per i
ragazzi dell’Oratorio di Valdocco, la palestra per le vere amicizie era l’Oratorio
stesso: da custoditi diventavano custodi di altri! Ecco perché l’Oratorio
diventa “cortile per incontrare nuovi
amici”!
“Non vi chiamo più servi, perché il servo non
sa quello che fa il padrone. Vi ho chiamati amici, perché vi ho confidato tutto
ciò che ho ascoltato dal Padre mio” (Giovanni 15-15)
Anche la Parola di Dio diventa
illuminante nella vita di un cristiano. Anche Gesù ci parla di amicizia tramite
questi versi del Vangelo di Giovanni. Leggiamo come Gesù non considera i discepoli
né schiavi né estranei ma amici che lui stesso ama. Il Suo Amore è talmente
profondo, totale, gratuito che, Lui per primo, si “abbassa” (Kenosis) al nostro livello e ancor di
più, si mette al servizio, serve i suoi discepoli nell’ultima cena. È sempre
bello sapere che Gesù, non solo ci chiama “amici” ma, ci tratta da amici
importanti, esclusivi, unici poiché dona la sua stessa vita per noi. Impariamo
anche noi a saper essere amici e non solo ad avere amici. Il segreto di un’amicizia
allora, sta in queste parole: “Dare la vita”! Quando davvero riusciremo ad
essere capaci di “dare la vita” allora quella sarà vera amicizia, vero amore,
vero spirito cristiano! Il primo passo spetta sempre a noi farlo!
A conclusione, vi consigliamo di
ascoltare il brano musicale di Laura Pausini, Le cose che vivi (https://youtu.be/bLFjdrwunVM) in cui il tema
dell’amicizia si esprime ancora di più, ponendo l’attenzione sui “confini” …
che in amicizia non esistono …perché “In qualunque posto sarai, ci
ritroveremo vicino, stretti l'uno
nell'altro oltre il destino”
I Volontari del Servizio Civile 2020 dell'Oratorio
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