"Forte come la morte è l'Amore" - Omelia di ringraziamento per Annalisa Famà
Dovendo scegliere le letture per questa giornata ho pensato subito al fatto che questa tua festa coincide con la giornata degli “Innamorati”, il giorno di San Valentino, ed è chiaro che ho subito pensato al tuo rapporto forte, intimo, tangibile che avevi col tuo Innamorato: Gesù. Ecco perché come prima lettura ho voluto scegliere il Cantico dei Cantici. “Alzati amica mia, Vieni” e queste parole oggi risuonano ancora più forte. Ci hai sempre insegnato ad “alzarsi, camminare, andare incontro, partire” … perché hai sempre fatto tu il primo passo, in ogni circostanza, evento, situazione! Alzarsi/Andare/Muoversi sono i movimenti più belli, che ci scomodano, che richiedono un continuo movimento del corpo, ma soprattutto del cuore! È la vita stessa che ci chiede questo, costantemente, e tu oggi lo realizzi ancora più visibilmente! Sei sempre andata verso il tuo “Sposo/Diletto” come nel Cantico dei Cantici: quello Sposo che è Gesù … quel Gesù che hai fedelmente servito e amato in ogni relazione: la tua famiglia, i tuoi nipoti, gli amici, i Salesiani Cooperatori, i ragazzi, i giovani … l’Oratorio! Hai fedelmente servito Cristo che è sempre venuto “saltando sui monti, balzando per le colline” perché chi ama supera ogni monte e collina, ogni discrepanza, ogni limite. Chi ama non conosce limiti e limitazioni, né si lascia fermare dalle difficoltà siano esse di salute o altro! Chi ama non può restare fermo, impassibile: l’amore scuote, smuove … fa esplodere il cuore, non lo arresta! Chi ama, lo fa da sempre e per sempre … nemmeno un arresto cardiaco può fermare chi ama! E noi ti ringraziamo perché ci hai insegnato che la vita cambia quando ci accorgiamo che “è tutto nostro ma noi siamo di Dio”: siamo di Dio! Siamo nelle sue mani. Siamo nella sua vita, nelle sue mani, nei suoi progetti e tutto allora diventa dono: persino il tempo, persino la nostra stessa vita! Ecco perché con la semplicità della tua vita ci hai sempre ricordato che farsi dono si può celare anche dietro un “ti voglio bene” “Scusa” “Grazie” … dietro un sorriso, un abbraccio, una frase di incoraggiamento. E tu, cara Annalisa, questo lo avevi chiaro: hai sempre messo l’Amore al primo posto, il Bene … il Sommo Bene quello che ti spinge a mettere gli altri al primo posto, prima ancora della tua stessa vita, della tua salute, delle tue preferenze, dei tuoi gusti o pareri … sempre gli altri: i fratelli e sorelle, ragazzi e giovani! “Forte come la morte è l’Amore”, esigente, impegnativo, assoluto … perché ti spinge a dare tutto, persino la vita! Nemmeno la morte spegne l’Amore … quell’Amore che oggi ti chiama, che oggi ti invita a seguirLo più da vicino, con più intimità, che ti vuole come sua Sposa, Amica, Amata e quando si ama non c’è età. E tu evidentemente oggi così tanto innamorata che preferisci seguire quella “Voce”, quella del tuo Sposo e Signore. Grazie perché in tutti questi anni ci hai fatto scoprire la bellezza del rapporto con Cristo nel tuo essere Animatrice e Catechista. Grazie perché rivediamo in te la forza sovrumana di chi ha imparato e sperimentato che “le grandi acque non possono spegnere l’amore” … le fatiche, le difficoltà, le incomprensioni, gli insuccessi, i dispiaceri (che involontariamente qualche volta forse ti abbiamo causato), le ansie, la salute … niente e nessuno può spegnere l’amore. L’Amore ti ha acceso, cara Annalisa ma non ti ha consumato. L’Amore ti ha sedotto, ma non ti ha mai lasciata delusa!
Nel pensare a un brano del Vangelo che potesse rappresentare il tuo essere e il tuo agire, non ho avuto dubbi nell’accostare la tua vita a quel brano in cui il Signore ricorda ai suo discepoli di essere “sale della terra e luce del mondo”. Cari fratelli e sorelle, il Sale e la Luce sono quegli elementi che, senza fare rumore, senza gesti eclatanti, senza proclami, senza forzature … fanno però la differenza!!! Te ne accorgi che manca il sale nel cibo, te ne accorgi se qualche ambiente è al buio! E tu cara Annalisa hai sempre fatto la differenza. Non ci siamo mai accorti della tua presenza in mille attività, perché amavi il nascondimento, essere umile eppure ci siamo sempre accorti quando mancavi a qualche incontro, riunione, momento di preghiera!!! Ce ne accorgeremo ancora di più adesso! Perché da domani sarà difficile accettare di vedere una sedia vuota, una voce delicata che in ogni iniziativa diceva sempre “facciamolo fare ai ragazzi, altrimenti se ne vanno”, “facciamolo fare a loro altrimenti non vengono”; sarà difficile accettare di non poter fare riferimento a te per i momenti di preghiera, veglie, adorazioni, momenti riflessivi; sarà difficile non trovarmi sul cellulare un tuo sms “Se non si propone nessuno e dovessi avere bisogno, io posso farlo. Prima vedi chi ti dà disponibilità!” … alla fine di ogni verbale del Consiglio dell’Oratorio che manderò sul gruppo! Cara Annalisa Grazie perché con la tua spontaneità e semplicità, hai dato “sapore alle cose” (eventi, momenti, riunioni, campi, …) e sei stata “luce per le persone” (ragazzi, famiglie, giovani, gruppi, Salesiani e Sacerdoti). Lo sei stata perché tu per prima ti sei lasciata “Insaporire” e “Illuminare” da Cristo e da don Bosco. Hai dato sapore e hai portato luce alle nostre vite con la tua bontà, mansuetudine, con le tue parole di pace (mai una di disprezzo o di giudizio verso nessuno)! Sei stata eccessivamente “salata”! Sì, cara Annalisa, sei stata “tanto sale” … talmente tanto che hai sempre suscitato in noi “Sete”: sete di verità, di conoscenza, di giustizia, di pace, di misericordia, di concordia … ci hai fatto sempre avere sete di ragazzi, di giovani! Tutta questa sete che ci hai sempre fatto avere ci hai sempre insegnato a colmarla andando a Gesù … ecco perché amavi tanto organizzare i momenti di preghiera! Con la tua vita ci hai insegnato, cara Annalisa, che l’incontro con Cristo non può restare nascosto! Si, tu non hai mai amato essere “visibile”. La notorietà non fa per te! Ma come si fa? È impossibile non vederti! Forse tu hai sempre pensato che nessuno si accorgesse di te … ma hai visto oggi?! Ci hai visti?! Come si fa a non vedere una fiamma, anche piccola, quando c’è buio?! Cara Annalisa, anche quando qualche volta avrai pensato che eri solo una fiammella piccola, tremante, insignificante, inadatta, non hai invece capito che, al buio, quella fiamma comunque fa luce, comunque illumina, comunque indica, comunque conforta, riscalda: anche una fiamma, la più piccola, dentro una Cattedrale grande ma buia, riesce a illuminare! Tu sei sempre stata quella fiamma! Lo sei stata come cristiana e come Salesiana cooperatrice. Sei stata sempre efficace … d’altronde un cristiano o un salesiano, ovunque si trovi, non può mai lasciare le cose, le persone, le situazioni … uguali a prima!!!
Infine GRAZIE Annalisa, a nome di tutti noi qui presenti. Forse dovrei essere l’ultimo a parlare di te, perché l’ultimo arrivato, il più giovane sacerdote … ma sono onorato di poterti dire oggi questo “Grazie” che non è l’ultimo poiché nella preghiera e nell’Eucarestia te lo dirò spesso! Grazie perché sei stata “Segno e Portatrice dell’amore di Dio” a tutti ma soprattutto ai giovani! Qui giovani che conoscevi uno ad uno, quelli che hai sempre chiamato uno per uno … per nome, sia dentro questo Oratorio che per strada! Vorrei in conclusione lasciarti con una frase di don Bosco che nella sua vita, fin dal sogno dei nove anni, è stata il suo progetto di vita: “Ecco il tuo campo”! Ecco qui il tuo campo cara Annalisa, non solo questo palazzetto e campo come luogo di gioco e di divertimento ma questa casa… quella che è stata sempre il tuo campo di azione! Eccolo, guardalo bene, guardaci bene! Se Maria disse a Giovannino “Ecco il tuo campo, dove lavorare” noi oggi ti diciamo “ecco il tuo campo dove continuare a lavorare” perché abbiamo tutti bisogno di te! Adesso hai tutti gli attrezzi e gli strumenti per lavorare ancora id più! Adesso che sarai già insieme a don Bosco e a Domenico Savio saprai chiedere “sale e luce” per ciascuno di noi, per questa casa, per i ragazzi di ieri, di oggi e di sempre. Chiedilo per noi, per la tua famiglia, per i Salesiani sia sacerdoti che laici! E ora, stringi forte la mano di Maria, stringila ti preghiamo! Stringila forte per tutti noi. Stringila così forte da lasciarti accompagnare in Paradiso e mentre la stringi, accarezza per noi il volto di Maria e chiedi che ci aiuti ad asciugare le nostre lacrime, che ci conceda il dono della pace nel cuore, che ascolti le nostre preghiere e che porti al Signore il nostro Grazie per averci dato un’amica così speciale come te! Stringi la sua mano e lasciati guidare da Lei verso il Paradiso, che hai tano desiderato nel tempo e che ti sei meritata per l’eternità! Ricorda: non è un Addio, non uscirai da questo oratorio! La tua bara uscirà ma tu resterai sempre qui dentro … ogni pezzetto di te in ogni nostro cuore! Ogni parte di te in ogni angolo di questo Oratorio. Aspettaci tutti in Paradiso! Così sia!
Don Alfredo Michele Calderoni SdB
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