AUGURI A TUTTI GLI EDUCATORI !


 AUGURI AI TEMPI DEL COVID19 A TUTTI GLI EDUCATORI 
 Carissimi Animatori, Catechisti, Educatori, Allenatori e famiglie della nostra bella Comunità Oratoriana,
 permettetemi di raggiungervi, con questa lettera, per aiutarci insieme a vivere questo Triduo Santo e questa Pasqua – insolita - ma pur sempre profonda e che può segnare una vera rinascita in tutti i sensi, da quello spirituale a quello umano e sociale, visto il tempo che stiamo attraversando. Ovviamente chiedo di far pervenire ai vostri gruppi questa mia lettera. In primis vogliamo essere solidali con le tante (troppe) famiglie “toccate” da questo virus: sia per i lutti, le quarantene, le distanze ma anche quelle colpite a livello economico! A queste famiglie la nostra vicinanza e la preghiera non possono mancare. Finora abbiamo cercato di fare il possibile, non solo attraverso la generosità dei tanti volontari della nostra Parrocchia, ma anche attraverso la solidarietà di tanti di voi - sempre molti sensibili - e dei tanti parrocchiani/oratoriani, famiglie, ragazzi che hanno versato quote o hanno portato buste-spesa! Ancora Grazie di cuore! Questa pandemia sta diventando anche il banco di prova della nostra “carità” ... quella personale e quella comunitaria! La nostra vicinanza, gratitudine e la nostra preghiera anche a chi questa Pasqua la passerà tra ospedali, malati, corsie di emergenza o per le strade ... dunque tutto il personale sanitario e le forze dell’Ordine.
In questa “Pasqua speciale” ... proprio perché diversa, insolita, unica non potremmo
 partecipare (fisicamente) alle Celebrazioni liturgiche ma siamo pur sempre chiamati a viverle e celebrarle nelle nostre case! Non tutto accade per caso ... e infatti lo slogan pastorale di quest’anno sembra formulato ad hoc: Puoi essere santo #lìdovesei! ...Io, aggiungerei #lìcomesei e #lìconchisei!
 Mi permetto qualche riflessione a “cuore aperto” per vivere intensamente queste giornate, e le scrivo con la stessa paternità e familiarità che avrebbe usato don Bosco (ci provo!):
Oggi è il Giovedì Santo: mi piace chiamarlo il giorno dell’Amore. Sì, l’Amore che si dona! L’Amore che dice “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione” (Lc 22, 15). L’Amore che si fa dono per ricevere in dono l’altro! È anche la Giornata sacerdotale. Vi prego, dunque, pregate per i vostri sacerdoti! Anche quelli che, (come me) ogni tanto vi procurano cattivo esempio ... anche loro (noi) abbiamo bisogno di preghiere per essere sempre più “Pastore buono, che dà la vita” ... “fin dal grembo materno” ... e “fino all’ultimo respiro”! Perché possiamo imparare a “servire” e non a “servirci”! Perché possiamo tutti imparare l’arte del mettersi al servizio senza se e senza ma! Aiutaci Signore a saper “chinare il capo” e a “sporcarci le mani” e non a “lavarcele”! Questa giornata è sempre stata caratterizzata da quella Celebrazione (Coena Domini) che ci ha permesso sempre una certa
 “intimità” con il Signore, quel Signore sempre presente nell’Eucarestia. Ecco perché è la giornata dell’Amore, quell’Amore che fa Memoria - di ciò che Cristo ha fatto per noi in quell’Ultima Cena - ma che si fa anche Presente e si trasforma in Futuro attraverso le nostre azioni – nelle tante quotidiane Cene che sono la nostra vita quotidiana! Preghiamo dunque il Padre: “Che tutti siano uno come io e te” (Gv 17, 21) – e che noi possiamo essere UNO in Lui, come Comunità Oratoriana e con i nostri ragazzi. “Come Io vi ho amato” sia la nostra bussola anche quando, a volte, liti, critiche, malumori, cattivi pensieri
 possono “serpeggiare” tra noi - siamo umani!
Domani: Venerdì Santo. È la giornata del “Gesù abbandonato”. Ma non leggete la parola
“Abbandonato” come atto di rifiuto da parte di Dio. Vorrei che Venerdì ognuno di noi cogliesse il senso di quella parola profonda: Abbandonato! Leggeteci non l’Abbandono di Dio ma la consegna filiale di Gesù! Non l’Abbandono di Dio ma l’abbandonarsi filiale e fiducioso del Figlio nelle mani del Padre! Vorrei che vivessimo quel Venerdì come atto di abbandono personale e comunitario in Dio per riporre in Lui ogni debolezza, ogni croce, ogni situazione difficile, precaria ... Vivete quel Venerdì come la giornata dell’Abbandono più bello e radicale, come il giorno della “Consegna” ... con una parola: Affidamento! E in quel “grido” che Gesù emise sulla croce, rivedete tutte le vostre “grida” di disperazione, preoccupazione, ansia, dispiaceri, malattie, prove ... ma non un grido vuoto ma un grido
 liberatorio e liberante con la certezza che dall’altra parte c’è un Padre che ascolta e accoglie il figlio che si abbandona! Proviamoci, iniziamo, e scopriremo quanto sia bello e confortante “Abbandonarci” e non per sentirsi abbandonati ma per essere “Abbracciati” “Accolti” ... salvati!

AUGURI AI TEMPI DEL COVID19 A TUTTI GLI EDUCATORI 

 Il Sabato Santo è la giornata dello Stabat: la giornata della Attesa attiva e operosa! Ci sono
 silenzi passivi ma ci sono silenzi che sono molto più attivi, profondi e coinvolgenti di tante parole! È la giornata del “Silenzio coinvolgente”. Sfido chiunque a non sentirsi “toccato” dal silenzio e dall’esempio di Maria ... come Madre, come donna, come cristiana, come modello di vita e di fede! Che tu sia donna o uomo, genitore o figlio, credente o ateo ... di fronte al Silenzio di una Madre in attesa tutti ci sentiamo coinvolti empaticamente! Siamo di fronte alla Madre in Attesa ... come una nuova gestazione, un parto, doloroso sì, non esente da doglie ma pur sempre ricco di Speranza e intriso del profumo di Vita e di Futuro che esso porterà! Sarà bello o brutto il figlio che nascerà? Inutile fare pronostici riduttivi o emettere giudizi inutili perché sarà pur sempre una vita Nuova che nascerà e, che tu lo voglia o no, ti coinvolgerà, ti apparterrà, te ne dovrai prendere cura, ti chiamerà alla responsabilità! Vivi questa giornata nel silenzio, quel silenzio che coinvolge persino gli spazi più bui, reconditi, chiusi, puzzolenti, morti, appiattiti e putrefatti della tua vita e dei tuoi peccati ... ma coinvolgili e lasciati coinvolgere se davvero vuoi che il “Parto” avvenga! Non provocare l’aborto ... te ne sentirai in colpa, sempre! Sii aperto alla Vita, alla vita Nuova ... che con Cristo nasce e rinasce ...
 sapendo che accanto a te c’è una Madre! Com’è bello quel volto rigato e consumato delle lacrime ... ma come sarà bello e coinvolgente quel sorriso quando vedrà suo Figlio Risorto! Di fronte ad ogni tuo silenzio c’è sempre una Madre che ascolta e sa leggerti dentro ... è il potere di ogni “mamma” e di fronte a ogni Croce, persino la più grande c’è sempre un Dio che Risorge e che ti spalanca le porte del
 Paradiso: devi solo fidarti ... anche quando ti sentirai un “ladrone pentito” perché “in verità ti dico, oggi sarai come me in Paradiso” (Lc 42-43). Ecco il tuo regalo se vivrai il Silenzio Fiducioso: “figlio, ecco tua Madre”. Resisti, spera e credi ... non è la fine, ma solo un Nuovo Inizio una Nuova Pasqua!
Vivi e gioisci perché Gesù è risorto! Dopo aver vissuto “l’abbandonarsi” non puoi che sperimentare le consolanti, calde, tenere braccia di un Dio che ti corre incontro per abbracciarti! Solo immaginando braccia calde potrai trovare lo stimolo per uscire dai tuoi “sepolcri” e rompere con tutto ciò che finora ti ha tenuto rinchiuso, “morto”! E’ Risorto, oggi come allora ... e tu? Se ti fidi di questa Bella Notizia gusterai la bellezza nel dire “il Mio Signore”, diventerai Testimone, Apostolo credente e credibile ... altrimenti vivrai sempre con la paura, col sospetto, con le tue insicurezze, “tirerai a campare” ma non vivrai pienamente perché non ti sentirai mai pienamente felice e in Pace – con te stesso, con gli altri, con Dio! Vai, corri, e gridalo come Maria Maddalena: “l’abbiamo visto”
Sì, NOI “l’abbiamo visto”: facciamo in modo di vederlo insieme, di condividere insieme
 questa esperienza di Fede perché INSIEME possiamo avere Vita nuova (già la nostra), occhi nuovi, parole nuove, volti nuovi, illuminati e illuminanti ... credenti e credibili ... gioiosi! Sarà davvero Pasqua se abbandoniamo la vita passata per aprirci a quella Nuova, che il Signore vorrà donarci!
 Vi auguro e mi auguro una vera “Pandemia” nella nostra anima, quella Pandemia utile a far morire tutto ciò che non ci fa respirare a pieni polmoni, che ci fa respirare solo tramite “tubi e macchinari”! Ma ci auguriamo anche di saper ricorrere a DIO come medicina e vaccino! Solo allora Usciremo e ci Abbracceremo ... perché Lui ha Vinto la Pandemia, il Virus, il Peccato la Morte!
Auguri di Risurrezione
Oggi è il Tempo per Ri-Cominciare
Don Alfredo Michele Calderoni SdB Incaricato dell’Oratorio S. Domenico Savio - Gela
GELA 09/04/20 

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