Solennità di S. Domenico Savio
Eccellenza Carissimain questa Solennità tanto cara a questa Comunità Salesiana ma
ancor di più a tutti noi ragazzi e giovani per il dono della santità giovanile
di Domenico Savio, vorrei approfittare per ringraziare il Signore per il dono,
il ministero e il servizio del carissimo don Vincenzo Nicosiano e proprio a lui
vorrei rivolgere queste mie e nostre parole di augurio in questo anno per lui
giubilare. 50 anni sono una Grazia e meritano tanti Grazie!
Scrivere una lettera non è più così usuale com’era un tempo, ma
la circostanza odierna è speciale: passato e presente oggi si intrecciano per
rendere omaggio al Signore, datore di ogni bene anche in questa Comunità. Io,
questa sera, sono solo un tramite e spero di esprimere non solo le mie parole
ma quelle di un’intera Comunità, fatta di ragazzi, giovani, adulti, famiglie, volti
che tu, don Vincenzo, incontri quotidianamente e per i quali rivolgi sempre
parole di conforto, apprezzamento, incoraggiamento anche con i tuoi semplici
sorrisi e sguardi. Questo periodo di pandemia può aver messo in discussione tanti
aspetti della nostra vita con le sue paure e i dubbi ma di certo non può
mettere in discussione l’affetto, la stima, la gratitudine verso chi, con
sacrificio e costanza, nonostante l’età, dà il proprio contributo umano e
spirituale a questa Comunità! Questo tempo ci sta facendo scoprire che ciò che rimane
e che conta davvero, è l’Amore. Possono crollare o chiudere gli edifici, le
chiese ma nessuno può toglierci il dono della Fraternità, che tu, insieme ai
tuoi confratelli, cerchi ogni giorno di rinsaldare … lo dico a te, e lo diciamo
a tutta la Comunità dei Salesiani: “Non lasciatevi rubare la Fraternità”,
usando le parole di Papa Francesco.
Chissà quante volte, in questi 50 anni di sacerdozio, hai
tremato, pianto, gioito, sofferto, contemplato! Tra gioie e fatiche, tra
responsabilità e servizio, che immagino hai sempre offerto in ogni Celebrazione
Eucaristica. E chissà quante volte ti sei caricato, come il buon Pastore, sulle
tue spalle, ragazzi, giovani, famiglie … soprattutto quelli in difficoltà! Solo
tu e il tuo Signore sapete!
Sicuramente 50 anni di sacerdozio ti hanno fatto sperimentare
e dispensare la Misericordia di Dio, quella capace di ascoltare, compatire,
indirizzare, … “farsi carico”. Un prete non
è fuori dal mondo. Al
contrario, attraversa il mondo con responsabilità, la sua vita si fa dono,
vocazione e missione insieme: compito arduo ma compito da Innamorati. E tu, che
sei un Innamorato della Fedeltà di Dio, come Domenico Savio, sai cosa si prova
ad avere Dio nel Cuore, anche nei momenti di prova o di sofferenza fisica. In
questo viaggio meraviglioso che è la tua vita, il Signore ci ha fatti
incontrare, abbiamo iniziato a conoscerci a vicenda, ci ha insegnato a valorizzare
i pregi e a superare i limiti, dandoci la grazia di vivere tanti e intesi
momenti di fraternità e di gioia. Noi ti ringraziamo perché, assieme a tutta la
Comunità dei Salesiani, ci ricordi che le mani di un sacerdote sono state unte
non solo per il “fare” “per andare e annunziare” … e voi lo fate molto bene, ma
anche per la Preghiera, quella di guarigione, intercessione, lode, supplica,
invocazione! Le mani di voi sacerdoti ci ricordano che la nostra vita di
cristiani è un continuo dare e darsi “fino all’ultimo respiro”, ma senza
tralasciare la preghiera: è un continuo aprirsi agli altri con equilibrio e con
la consapevolezza di tenere sempre unite quelle mani, come quando si è in
preghiera! Ma in questo “fare” che si fa preghiera e in questa preghiera che diventa
motore del “fare” è bello che noi giovani ci sentiamo protagonisti e debitori di
tanto bene ricevuto da tutti voi Salesiani! Sapersi pensati da voi nella
Preghiera è il dono più bello. E tu, don Vincenzo, in questi 50 anni, chissà
quanti hai custodito, salvato, offerto, con la tua preghiera!
Cosa Augurarti, caro don Nicosiano? Due cose: la
prima la prendo dalla Solennità di oggi: non smettere mai di contemplare Dio
con gli occhi di un bambino, con gli occhi di Domenico Savio … così che tu non
perda mai la voglia e il desiderio di farti Santo! La seconda è che tu possa
sempre accompagnarci all’incontro con Dio. Come don Bosco accompagnò Domenico
Savio e come Gesù accompagnò e inviò i suoi discepoli! La fede sia sempre una
fiamma viva nel tuo cuore. Anche noi giovani, e non solo, a quella fiamma
abbiamo attinto. È con questa gratitudine nel cuore che ti esprimiamo i nostri
più sinceri auguri don Vincenzo, e lo facciamo alla nostra maniera, tutti
insieme, con un canto a Maria … a Lei ti affidiamo e in Lei confidiamo perché è
Madre.
Ad maiora semper.
Paola Migliore e i giovani dell'Oratorio
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