Gela, 6 maggio 2021  

Solennità di S. Domenico Savio

Eccellenza Carissima

in questa Solennità tanto cara a questa Comunità Salesiana ma ancor di più a tutti noi ragazzi e giovani per il dono della santità giovanile di Domenico Savio, vorrei approfittare per ringraziare il Signore per il dono, il ministero e il servizio del carissimo don Vincenzo Nicosiano e proprio a lui vorrei rivolgere queste mie e nostre parole di augurio in questo anno per lui giubilare. 50 anni sono una Grazia e meritano tanti Grazie!

Scrivere una lettera non è più così usuale com’era un tempo, ma la circostanza odierna è speciale: passato e presente oggi si intrecciano per rendere omaggio al Signore, datore di ogni bene anche in questa Comunità. Io, questa sera, sono solo un tramite e spero di esprimere non solo le mie parole ma quelle di un’intera Comunità, fatta di ragazzi, giovani, adulti, famiglie, volti che tu, don Vincenzo, incontri quotidianamente e per i quali rivolgi sempre parole di conforto, apprezzamento, incoraggiamento anche con i tuoi semplici sorrisi e sguardi. Questo periodo di pandemia può aver messo in discussione tanti aspetti della nostra vita con le sue paure e i dubbi ma di certo non può mettere in discussione l’affetto, la stima, la gratitudine verso chi, con sacrificio e costanza, nonostante l’età, dà il proprio contributo umano e spirituale a questa Comunità! Questo tempo ci sta facendo scoprire che ciò che rimane e che conta davvero, è l’Amore. Possono crollare o chiudere gli edifici, le chiese ma nessuno può toglierci il dono della Fraternità, che tu, insieme ai tuoi confratelli, cerchi ogni giorno di rinsaldare … lo dico a te, e lo diciamo a tutta la Comunità dei Salesiani: “Non lasciatevi rubare la Fraternità”, usando le parole di Papa Francesco.

Chissà quante volte, in questi 50 anni di sacerdozio, hai tremato, pianto, gioito, sofferto, contemplato! Tra gioie e fatiche, tra responsabilità e servizio, che immagino hai sempre offerto in ogni Celebrazione Eucaristica. E chissà quante volte ti sei caricato, come il buon Pastore, sulle tue spalle, ragazzi, giovani, famiglie … soprattutto quelli in difficoltà! Solo tu e il tuo Signore sapete!

Sicuramente 50 anni di sacerdozio ti hanno fatto sperimentare e dispensare la Misericordia di Dio, quella capace di ascoltare, compatire, indirizzare, … “farsi carico”. Un prete non è fuori dal mondo. Al contrario, attraversa il mondo con responsabilità, la sua vita si fa dono, vocazione e missione insieme: compito arduo ma compito da Innamorati. E tu, che sei un Innamorato della Fedeltà di Dio, come Domenico Savio, sai cosa si prova ad avere Dio nel Cuore, anche nei momenti di prova o di sofferenza fisica. In questo viaggio meraviglioso che è la tua vita, il Signore ci ha fatti incontrare, abbiamo iniziato a conoscerci a vicenda, ci ha insegnato a valorizzare i pregi e a superare i limiti, dandoci la grazia di vivere tanti e intesi momenti di fraternità e di gioia. Noi ti ringraziamo perché, assieme a tutta la Comunità dei Salesiani, ci ricordi che le mani di un sacerdote sono state unte non solo per il “fare” “per andare e annunziare” … e voi lo fate molto bene, ma anche per la Preghiera, quella di guarigione, intercessione, lode, supplica, invocazione! Le mani di voi sacerdoti ci ricordano che la nostra vita di cristiani è un continuo dare e darsi “fino all’ultimo respiro”, ma senza tralasciare la preghiera: è un continuo aprirsi agli altri con equilibrio e con la consapevolezza di tenere sempre unite quelle mani, come quando si è in preghiera! Ma in questo “fare” che si fa preghiera e in questa preghiera che diventa motore del “fare” è bello che noi giovani ci sentiamo protagonisti e debitori di tanto bene ricevuto da tutti voi Salesiani! Sapersi pensati da voi nella Preghiera è il dono più bello. E tu, don Vincenzo, in questi 50 anni, chissà quanti hai custodito, salvato, offerto, con la tua preghiera!

Cosa Augurarti, caro don Nicosiano? Due cose: la prima la prendo dalla Solennità di oggi: non smettere mai di contemplare Dio con gli occhi di un bambino, con gli occhi di Domenico Savio … così che tu non perda mai la voglia e il desiderio di farti Santo! La seconda è che tu possa sempre accompagnarci all’incontro con Dio. Come don Bosco accompagnò Domenico Savio e come Gesù accompagnò e inviò i suoi discepoli! La fede sia sempre una fiamma viva nel tuo cuore. Anche noi giovani, e non solo, a quella fiamma abbiamo attinto. È con questa gratitudine nel cuore che ti esprimiamo i nostri più sinceri auguri don Vincenzo, e lo facciamo alla nostra maniera, tutti insieme, con un canto a Maria … a Lei ti affidiamo e in Lei confidiamo perché è Madre.

Ad maiora semper.

Paola Migliore e i giovani dell'Oratorio

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